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Dalla prima all'ottava classe, il ciclo unico

Una vita sociale sana si trova soltanto, quando nello specchio di ogni anima la comunità intera trova il suo riflesso, e quando nella comunità intera le virtù di ognuno vivono
Rudolf Steiner

Elementari e medie

Nel secondo settennio (7-14 anni) il bambino, che diviene poi ragazzo, ricerca il suo rapporto con il mondo e con chi lo abita. Vuole scoprirne il senso, le sue leggi, quella saggezza ancestrale attraverso cui impara ad interagire, con rispetto, amore e coraggio.
La scuola accompagna gli allievi in un percorso di conoscenza attraverso un ciclo scolastico omogeneo di otto anni, dalla prima all’ottava classe, che tradizionalmente è definito Scuola Primaria e Secondaria di primo grado.

In questo lungo  cammino i maestri, alla luce dell’antropologia evolutiva, osservano ogni bambino nella sua costituzione fisica, psicologico-animica e spirituale-intellettiva, sostenendo lo sviluppo dei talenti di ciascuno, attraverso un linguaggio fatto di immagini, ritmo, esperienze artistiche e manualità che porterà gradualmente al risveglio del pensiero logico.

 

I primi due anni (6-8)

Gli occhi del bambino che varca la soglia della prima classe esprimono gioia, stupore, aspettativa.
Il mondo è bello – si legge nel suo sguardo – ed egli è pronto a scoprirne tutte le espressioni con quell’atteggiamento di meraviglia, venerazione e innata religiosità proprio del mondo infantile che oggi viene così spesso precocemente soffocato.
Il maestro si pone dinanzi alla sua classe cercando di tradurre il suo sapere di adulto in immagini poetiche, letterarie, plastiche, musicali per impregnare di ritmo e creatività anche la scrittura e il calcolo.

Ogni mattina inizia la lezione con canti, poesie, per proseguire poi con il racconto di  fiabe, favole e leggende.
Grazie alle forze di imitazione ancora molto presenti nel bambino, l’apprendimento delle lingue straniere (inglese e tedesco sin dalla prima classe) avviene naturalmente, in modo simile a quello dalla lingua madre.
L’insegnamento della musica inizia per tutti con il flauto, cui si aggiungono, negli anni seguenti, altri strumenti che possono arrivare a formare un’orchestra di classe e di scuola.
Sin dal primo anno si praticano il disegno di forme, la pittura, il modellaggio e una proficua attività manuale (dai ferri al cucito), riconoscendosi pari dignità alle materie intellettuali, quanto a quelle artistiche e manuali, nella consapevolezza che dita abili producono agilità di pensiero.

 

Dai 9 ai 12 anni

Nel corso del terzo anno di scuola, con l’approssimarsi del nono anno di età, i bambini trasformano il rapporto con l’ambiente e con l’autorità  del maestro e la scuola offre, in III classe, un piano di studi che porta a conoscere e praticare le arti e i mestieri dell’uomo: si ara, si semina, si trebbia, si macina la farina fino a impastare e cuocere il pane, per capire fino in fondo come esso arrivi sulle nostre tavole ogni giorno. Si munge, si tosa, si fa il formaggio, si visitano cantieri e artigiani, dai tessitori ai falegnami, dagli apicoltori ai fabbri.

Mentre continuano tutte le materie tradizionali, la storia delle antiche civiltà porta gli allievi a sperimentare ammirazione per i diversi popoli ed i loro eroi, anche attraverso i racconti del Vecchio Testamento. Cominciano lo studio della geografia e delle scienze: la zoologia, la botanica, la mineralogia.

 

Dal dodicesimo anno

Nel dodicesimo anno di età sorge il desiderio legittimo di penetrare il mondo anche con il pensiero, di intuire i processi fisici, di scoprire le connessioni della natura, di capire l’economia, il commercio, le leggi e la giustizia. A partire dal sesto anno di scuola si trattano in maniera fenomenologica materie come la fisica e la chimica, si praticano la geometria e l’astronomia, si comincia a comprendere il denaro e le sue leggi con il calcolo delle percentuali, degli interessi, degli sconti e del cambio.
L’insegnamento della lingua, con la poesia e la letteratura, la grammatica e gli esercizi di espressione linguistica si perfezionano, la storia universale fino ai tempi più recenti e l’etnologia giungono a una conclusione, seppur provvisoria.
Composizioni liriche, epiche e drammatiche accompagnano i temi di insegnamento.
Nell’ottava classe è prevista la messa in scena di una rappresentazione finale, culmine di un intenso lavoro teatrale che coinvolge gli allievi durante tutto il corso di studi.

 

Il maestro di classe

Per tutto il ciclo di studi, ogni classe è accompagnata da un maestro di riferimento, il maestro di classe, cui si affiancano gli insegnanti specializzati nelle singole materie (lingue straniere, musica, euritmia, lavoro manuale, arte).

Il maestro di classe ha la possibilità di conoscere profondamente ogni allievo, di accompagnarlo nelle fasi di crescita e di creare con il singolo e con il gruppo un forte e duraturo legame fondato sulla fiducia e sull’autorità naturale.

Suo compito è di presentare le lezioni nel modo più vivo possibile, di provare e suscitare entusiasmo per quanto insegna, di armonizzare gli altri insegnamenti con le materie che egli porta.

 

L’insegnamento ad epoche

Le prime due ore della mattinata scolastica sono dedicate alle materie principali (italiano, storia, calcolo, geografia, fisica, ecc.) per diverse settimane consecutive, generalmente da tre a sei. Questo facilita l’apprendimento e l’approfondimento di una stessa disciplina attraverso processi artistici ed immaginativi come la recitazione di poesie, il canto, il teatro, il disegno, la lettura, la scrittura, la pittura. Il bambino viene stimolato in questo modo ad attivarsi a tutti i livelli: intellettivo, emotivo e, non meno importante, a livello volitivo. Dopo la pausa, che si svolge quasi sempre all’aperto, la mattinata è dedicata alle materie che richiedono una pratica ed un ritmo costanti: attività manuali, linguistiche, artistiche e motorie, in cui il maestro è affiancato o sostituito dai maestri di materia.

 

L’euritmia e il disegno di forme

Nel piano di studi della scuola Waldorf compaiono due materie sconosciute alle altre scuole.
L’euritmia è una particolare arte del movimento che vuole rendere visibile attraverso il movimento ciò che di vivente risuona nella parola e al contempo insegnare al bambino a mettersi in relazione con lo spazio attraverso le forme universali (cerchio, spirale, retta, lemniscata, curva).

Il disegno di forme suscita nel bambino sentimenti vivi per la forma – intesa come manifestazione dell’essenza di ogni essere o fenomeno – e le sue metamorfosi. Il primo giorno della prima classe il maestro porta la linea retta verticale che verrà interiorizzata e disegnata da ogni bambino, dal cielo alla terra, attraverso l’essere umano, con le sue forze di volontà e autodeterminazione. Da quel giorno il disegno di forme accompagna gli alunni attraverso le classi. Si passa dalle linee rette e curve, alle simmetrie, alle figure geometriche, le greche, i mandala, per finire con il disegno geometrico di solidi e prospettive.